Se non fai pianificazione, stai semplicemente improvvisando.

E senza pianificazione fiscale, rischi di pagare molto più del necessario.

Non si tratta solo di un errore tecnico: è una mancanza di strategia che può costarti decine di migliaia di euro e compromettere il futuro della tua impresa.
In questo articolo scoprirai:

• Perché la pianificazione fiscale deve far parte di una visione aziendale più ampia.
• L’esempio concreto del regime di trasparenza per SRL e i risparmi potenziali.
• Come evitare di navigare alla cieca e trasformarti da improvvisatore a imprenditore.

Un imprenditore che non pianifica non è un imprenditore, ma un improvvisatore.

La pianificazione aziendale non è un lusso, è una necessità. Significa avere un controllo chiaro su:

• Dove sei oggi (analizzando i tuoi dati storici: ricavi, costi, clienti, concorrenti).
• Dove vuoi andare (con un business plan ben definito).
• Come ci arrivi (budget realistici e strategie mirate).

Se non hai una strategia è come se tu ti trovassi in un bosco, inseguito da un orso.

Hai presente? L’orso è intelligente, grosso, veloce, si arrampica sulle piante, sa nuotare…questo è il mostro che ti sta alle calcagna quando sei un imprenditore e non hai una strategia da seguire.

Molto spesso, quando le imprese non fanno pianificazione (quindi budget, business plan etc.), non hanno nemmeno un sistema di controllo di gestione, o quantomeno non ne hanno uno che funziona veramente.

Quindi la mancanza di programmazione in molti casi va a braccetto con la mancanza di controllo.

Se non c'è controllo della gestione fiscale, quella che io chiamo due diligence fiscale, caro imprenditore, continuerai a pagare molte più tasse di quelle che dovresti senza accorgertene, proprio perché non hai un sistema che ti dice se hai pagato troppo o no.

Quanti imprenditori arrivano ad aprile, approvano il bilancio e decidono di distribuire utili senza pensare alle conseguenze fiscali?

Senza pianificazione, questo accade troppo spesso, e il risultato è che perdi decine di migliaia di euro inutilmente.

La pianificazione fiscale non si fa “a bilancio approvato” o “a fine anno”.

Si fa prima. Molto prima.

È uno strumento che ti permette di risparmiare legalmente sulle tasse, ma solo se hai chiaro dove vuoi portare la tua azienda nei prossimi anni.

Supponiamo che dal tuo Business Plan emerga che per i prossimi tre anni dovresti avere ottimi risultati a livello di utili di bilancio e un cash flow positivo, con una buona disponibilità di cassa prospettica (o attuale...).

A parità di altre condizioni, poniamo che i due soci vogliano, per i prossimi tre anni, distribuirsi gli utili della società. A questo punto, se non hai fatto un budget per quei tre anni, come fai a calcolare il beneficio fiscale potenziale?

Se viceversa hai fatto un budget dove nei prossimi tre anni prevedi di produrre e distribuire gli utili della tua società, allora potrebbe essere conveniente optare per il regime di trasparenza.

Nel sistema fiscale italiano le società possono essere tassate in due modi, direttamente oppure per trasparenza.

Per “direttamente” intendo che la società HHH dichiara un reddito imponibile di 100.000 euro e paga imposte dirette per 35.000 euro.

L’utile netto è 65.000 euro, e quando viene distribuito ai soci questi devono pagare un’imposta di 16.900 euro (26%, ad oggi è così, ma non si sa mai cosa lo Stato può tirare fuori dal cilindro…).

Alla fine del correre le imposte sono 51.900 euro (35.000 che paga l’azienda + 16.900 che pagano i soci), quindi il 51,9% del reddito imponibile della tua società!

Con la tassazione per “trasparenza” invece la società HHH non paga le imposte, ma le pagano direttamente i soci (sia che prendano / incassino i dividendi sia che non li prendano).

Supponiamo che i soci siano due, quindi, con le aliquote per il 2022 l’IRPeF sarebbe 14.400 euro per ciascuno, ovvero 28.800 euro complessivi.

C’è evidentemente una bella differenza: 51.900 euro contro 28.800 euro!

Risparmio 23.100 euro, ovvero il 44%.

Questo è quello che può fare la Pianificazione Fiscale!

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